Secondo appuntamento alla Querini per Kids save lives, il programma di formazione sul primo soccorso promosso dagli Amici del Cuore e offerto alle scuole del territorio, che oggi ha coinvolto settanta tra studenti e studentesse di tre classi del secondo anno. Ad aprire i lavori, prima che la parola passasse agli infermieri Andrea e Marco, la referente di progetto Marilena Lazzarini Maffei, che ha salutato la giovane platea e illustrato le diverse attività dell’associazione, da sempre impegnata nell’informazione e nella divulgazione sanitaria e sulla salute, educando soprattutto le nuove generazioni a prendersi cura di se stesse e del prossimo.
Una testimonianza diretta. Gestire una situazione d’emergenza, quando una persona mette la sua vita nelle tue mani. È quanto raccontato dal professor Gianluca Marton ai ragazzi e alle ragazze di tre classi di terza media, alla scuola Querini, dove il progetto Kids Save Lives ha portato la formazione sul primo soccorso. Altre tre classi, per un totale di 140 tra alunni e alunne, verranno formati a metà dicembre. «Credo fortemente in queste iniziative – commenta il docente – perché ho vissuto sulla mia pelle l’importanza di aver acquisito alcune competenze in grado di salvare una vita umana».
Sono 105 per Umberto Gruarin. Era infatti il 1919, un altro secolo, un altro millennio, quando il papà di Marisa apriva gli occhi su questo, su quel mondo per la prima volta. A celebrare il più che centenario mestrino il presidente della Municipalità Raffaele Pasqualetto, che ha portato una medaglia con la Torre di Mestre, trovando il festeggiato felicissimo del gradito dono e riconoscimento. La famiglia ringrazia sentitamente anche la dottoressa Liliana Vutcariov, medico di base, che ha voluto recarsi personalmente a casa Gruarin per gli auguri e un omaggio floreale.
Dall’associazione Amici del Cuore: tanti auguri Umberto, buon compleanno!
Grande affluenza per il Giardino Ritrovato di Renata, rianimato con una settima edizione di tre giorni che ha visto la partecipazione di 15 associazioni del territorio e 4 operatori commerciali. Immancabile anche in questa occasione lo stand degli Amici del Cuore, grazie alla disponibilità di Marilena, Marisa, Franca, Milena, Annamaria, Gennaro, che si sono alternati nella gestione del banchetto e dei suoi prodotti rivolti ai cittadini in offerta libera. «Come ogni anno rinnoviamo la partecipazione – dice Marilena Lazzarini Maffei -; veniamo qui dall’inizio, da quando hanno riaperto». Il prossimo appuntamento al Giardino Ritrovato di Renata è fissato per maggio, alla festa della mamma. Ma non precorriamo i tempi, e sentiamo la voce dei promotori. «Tutto il nostro ricavato, oltre ai contributi delle associazioni, è destinato all’Aism Venezia – spiega Martina Volpato, dell’associazione culturale Il faro che gestisce la realtà di via Torre Belfredo. Ringraziamo tutti – aggiunge – partendo dal Comune e dall’assessorato, per questa location strepitosa, cinta dalle antiche mura di Mestre, nel cuore della nostra città».
Oltre 100 cittadini per il Doppio appuntamento con la salute, la conferenza organizzata dagli Amici del Cuore in collaborazione con Lilt al Municipio di Mestre, dove dalle 9 alle 13, grazie all’impegno di tutti i volontari, è stato possibile sottoporsi gratuitamente ai test di prevenzione cardiologica, il cui valore «nel lungo periodo produce un grande impatto».
Al termine dei saluti istituzionali del Comune e della presentazione da parte di Maurizio Dianese, presidente dell’associazione, ad aprire i lavori è stato il dottor Francesco Di Pede, con la relazione L’infarto. Se lo conosci lo eviti.
Dopo aver ricordato cosa sia il cuore, ovvero una pompa di sangue e dunque ossigeno per tutto l’organismo, con ventricoli, e valvole che imprimono la direzione ematica, Di Pede posa subito l’attenzione sulla malattia arteriosclerotica, quando il colesterolo forma delle placche che ostruiscono i vasi sanguigni e una parte di muscolo cardiaco, dopo 12 ore senza porvi rimedio, rischia di subire un danno permanente. Ora, la prevenzione primaria consiste nell’insieme di misure da attuare prima dell’evento, mentre quella secondaria riguarda tutto quello che si può e si deve, o dovrebbe fare una volta colti da infarto. I fattori di rischio, poi, sono ben noti, ma è sempre meglio ripeterli soffermandosi su alcuni di essi.
La familiarità è senz’altro un aspetto importante, ma solo quando la malattia del parente insorge precocemente. Oltre all’aspetto anagrafico, è risaputo che i maschietti sono più esposti, ma il nemico numero uno è decisamente il fumo. Certo, non è detto che i fumatori caschino male, ma per il momento la scenza medica non è in grado di individuare a chi il fumo nuoccia e a chi no, o meno. Sul termine scienza medica però ci torneremo, o meglio, ci tornerà il dottor Di Pede.
C’è poi l’ipertensione. Bisogna imparare a misurarsi la pressione. L’ambiente, infatti, deve essere confortevole, il test durare 5-10 minuti, seduti con il busto sullo schienale; il bracciale aderente, il braccio sul tavolo a livello del cuore, ma soprattutto: togliersi la maglia! E non chiacchierate, ma tenete piuttosto le gambe appoggiate al pavimento, non incrociate, e misuratevi due volte al giorno due volte a settimana lontano dai pasti, con due o tre prove per ogni sessione, registrando alla fine i dati con ordine, per portarli al medico. Come si diceva tenetevi alla larga dal colesterolo (valore 100 è buono, ma in certi casi deve essere inferiore a 55). Altri fattori sono l’obesità, lo stress, la vita sedentaria, e il diabete, già presente con valori superiori o uguali a 126.
Oggi in Italia la mortalità è diminuita, ma il rischio è ancora medio, con la Francia, la Spagna e curiosamente l’Inghilterra a detenere un rischio alto.
Torniamo un attimo indietro. La medicina è una scienza, intesa dunque come esatta? No, ma si basa su dati scientifici, e il medico deve avere consapevolezza della consistenza e dei limiti (effetto placebo, fattori confondenti, risoluzione spontanea malattia) delle attuali conoscenze. Tuttavia, tra gli studi clinici, come quelli osservazionali, registri e metanalisi, i nuovi esperimenti randomizzati sui patrimoni genetici daranno una grossa mano in termini di prevenzione, senza dimenticare il cardiodecalogo: guarda il pedigree, controlla la pressione e il colesterolo, riduci il sale e l’alcol, non fumare, mangia in modo sobrio, coltiva l’attività fisica, non essere avido e aggressivo, correggi sempre lo stile di vita.
Se però non si riesce a prevenire, incappando in quello che potrebbe essere un infarto, si deve quantomeno abbassare il rischio che si concretizzi davvero. Dunque, cosa fare quando si ha la sensazione di avere un infarto? Ecco, la prima cosa è già contenuta nella domanda, ovvero riconoscere i sintomi (per quelli atipici, da non sottovalutare, rivolgersi al medico) , chiamare il 118, e se l’infarto è confermato affidarsi alle cure ospedaliere che riapriranno il vaso ostruito. E poi? E poi c’è la riabilitazione.
Ecco allora il turno del dottor Franco Del Piccolo, che dirige al Policlinico San Marco la tappa centrale per assistere il cardiopatico, garantendo le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo da restituire al paziente il proprio ruolo in società.
Per essere inviati nei centri specializzati si seguono alcuni criteri: le condizioni cliniche devono poter permettere un percorso riabilitativo, deve esserci la possibilità di significativi miglioramenti funzionai, il trattamento deve essere indifferibile e non erogabile altrove, con alto rischio d’instabilità clinica tanto da richiedere interventi continuativi e intensivi. Ora, gli obiettivi della riabilitazione si riassumono nel miglioramento della capacità funzionale allo sforzo, riducendo la disabilità e favorendo il reinserimento lavorativo, e nel miglioramento della qualità della vita. Nello specifico, il programma prevede esercizio fisico, certo, ma è solo una delle attività necessarie. Bisogna ottenere le informazioni sulla malattia, prescrivere farmaci, riconoscere i sintomi, modificare i fattori di rischio, controllare il peso, la diuresi, e il disagio psicologico. Per affrontare tutto questo serve un’equipe multidisciplinare, composta da cardiologo riabilitatore, infermiere specializzato, fisioterapista, psicologo, dietista e diversi consulenti, come l’internista, il diabetologo, il neurologo e il fisiatra.
Dopo il cuore scendiamo più in basso, parlando di Prostata, questa sconosciuta, con il dottor Carlo Pianon. «Se avete problemi erettili – esordisce l’urologo per restare in tema – fatevi controllare anche dal cardiologo. Signore – aggiunge – trascinate i vostri reticenti uomini a farsi visitare, è fondamentale, se non volete che si urinino sulle scarpe». La prostata può essere ipertrofica, oppure potrebbero insorgere delle forme di cancro. I sintomi sono “correre in bagno“, anche di notte. «Evitate le cure fai da te – conclude Pianon – ma affidatevi alla nuova chirurgia, anche col laser, oppure col robot come spiegherà il dottor Tommaso Prayer, dopo avervi ricordato che la Lilt, in via Premuda a Mestre, offre visite urologiche gratuite».
Ecco dunque a chiudere la conferenza il primario di Venezia, con la sua Chirurgia robotica urologica oggi.
Questa tecnologia è militare, americana, e giunge all’ospedale dell’Angelo (non al Civile) nel 2014, per sostituire nella quasi totalità dei casi la laparoscopia (perché «dipende se uno è bravo o meno») e la chirurgia tradizionale, aprendosi anche alla neoplasia del rene. I vantaggi sono l’assoluta precisione dell’intervento (sempre in anestesia generale, con piccole incisioni iniziali e poi via col ragno robotico governato da mano umana esperta), l’assenza di dolore post operatorio, la celere ripresa del paziente, e i costi dimezzati (benché il macchinario abbia un prezzo ancora elevato) in virtù della standardizzazione del metodo e della qualità dell’intervento, dopo un adeguato periodo di formazione e training da parte dei chirurghi. Questo è già il presente. E domani? Per il futuro l’orizzonte è la chirurgia a distanza, magari coinvolgendo contestualmente anche due equipe, lontane tra loro.
Si riparte. Al via la nuova stagione di servizio e volontariato per la comunità del territorio degli Amici del Cuore. Tante le iniziative in programma, che ha esordito dalla Festa degli Angeli a Carpenedo, dove l’associazione ha offerto con successo un percorso di prevenzione, rilevando peso, pressione, glicemia, colesterolo e trigliceridi ai cittadini, come Cristina e Anna Maria. «Ci fosse più spesso – dicono soddisfatte sedute durante la raccolta dati – È tutto molto importante, perché possono emergere valori che indicano qualcosa che altrimenti verrebbe trascurato». A tagliare il nastro della manifestazione l’assessore Laura Besio: «Grazie alle associazioni – esclama dal palco la titolare ai Servizi al cittadino e alle Politiche educative -, grazie alle scuole, a don Gianni Antoniazzi, per una giornata dal fine benefico, perché il ricavato sarà devoluto ad Abio, aiutando i bambini in ospedale». Poi è stata la volta delle associazioni, che si sono presentate. «Siamo innamorati del cuore – sono le parole di Marilena Lazzarini Maffei, referente dei progetti inseriti nella proposta comunale Kids Save Lives e Con-tatto, in collaborazione con Marisa Gruarin – Ci sono sintomi da non sottovalutate; dunque dobbiamo prevenire, e in caso offrire anche la riabilitazione. Venite a trovarci al nostro stand». Dove orbita Gennaro Marotta, amico degli Amici. «L’associazionismo è sempre positivo, specie se su base volontaria», commenta l’ex consigliere regionale. Kids Save Lives si diceva. Ecco, ricomincia anche quest’anno la formazione sul primo soccorso nelle scuole, grazie all’impegno degli infermieri Andrea e Marco. Prima tappa, in tre diverse giornate (7, 17, 22 ottobre), la scuola media Einaudi di Marghera, con circa 100 alunni presenti. «In questo modo – dichiara la professoressa Ghezzo – impareranno ad essere sempre pronti ad assistere una persona in caso di malore o incidente». Già, perché «spesso chi chiama il 118 non fornisce notizie, o partecipa marginalmente – spiegano i formatori – subentra il panico e non sanno cosa fare; il corso insegna un approccio metodologico su come agire stabilendo delle priorità». Gli altri istituti in calendario, tra scuole primarie e secondarie, sono Querini (Mestre, 6 classi, tra novembre e dicembre), Don Milani (Campalto, 1 classe, gennaio), Silvio Trentin e Crevi (Mestre, 7 classi, marzo), Toti/Fusinato (Mestre, 5 classi, aprile), Pascoli (Campalto, 2 classi, aprile). Ottima la riposta anche in merito all’attività in palestra, avviata il 7 ottobre, con più di 40 iscrizioni. E poi l’evento Marcon in rosa (13 ottobre), la Maratona al parco di San Giuliano (26 ottobre), il Giardino ritrovato di Renata (21 novembre: Madonna della Salute), la casetta di Natale, dove saranno a disposizione i gadget col marchio dell’associazione (penne, cappellini, magliette…). In collaborazione con Lilt è inoltre prevista una doppia conferenza al Municipio di Mestre (15 novembre e 14 febbraio), quando saranno eseguiti gratuitamente elettrocardiogrammi e misurati i fattori di rischio, con due file di prenotazioni (amicidelcuoremestre.org) e precedenza agli associati. Confermatissimi infine anche lo sportello anti-tabagismo e la promozione di Amici del Cuore sugli autobus. «Confidiamo – si legge nel documento di apertura lavori della stagione 2024/2025 – nella presenza di soci volontari, disponibili a gestire le postazioni di servizio, partecipando alle piccole sorprese che stiamo preparando».
Promossa da Distretto Rotary 2060, Rotary Club Venezia Mestre Torre, Rotary Club Riviera del Brenta e Rotary Club Noale dei Tempesta, in collaborazione con Fondazione Banca degli Occhi e Amici del Cuore della Terraferma Veneziana O.d.V., con il sostegno di Rotaract, Centromarca Banca, e il patrocinio di Le Città in Festa, l’iniziativa ha riscontrato grande successo sin dalle prime ore del mattino, quando ancora i gazebo erano in via di allestimento. «Siamo qui dalle 7.20 – dicono in coda Emilia, Annetta, Giuseppe, Maurizio e Diego – È molto importante questo servizio per i cittadini, che altrimenti non andrebbero a controllarsi. E poi è gratuito – proseguono soddisfatti con uno sguardo alle rigide bizzarre temperature d’inizio maggio – Sfidiamo il freddo per la nostra salute!». Poco più indietro ci sono Tiziana, Michele e Daniela, che la definiscono «una bella iniziativa, anche perché le liste d’attesa sono infinite, talvolta 3 o 4 mesi, e a pagamento. Servirebbero queste giornate almeno due volte all’anno», è il loro proponimento, non sapendo che il prossimo appuntamento è già fissato e piuttosto vicino, benché a Mogliano Veneto, l’11 del mese. «Tanta roba – commentano allora Moreno, Antonella e Nicola, che hanno scoperto l’evento andando a compare il pesce – Bravi, complimenti – esclamano felici riferendosi agli organizzatori – l’Ecg va proprio fatto ogni tanto». Ecco, ma come funziona il percorso di prevenzione?
Innanzitutto bisogna scrivere i propri dati e compilare l’apposito modulo; una volta registrati si ottiene il numero di accesso, con il quale si viene pesati e si esegue l’esame del sangue per rilevare colesterolo, glicemia e trigliceridi. Oltre poi alla misurazione della pressione, è previsto l’elettrocardiogramma, sempre che i medici lo ritengano necessario in base ai parametri, tutti registrati e poi inviati dai tecnici informatici capitanati da Emanuele. «La prevenzione è sempre uno strumento importante per la cittadinanza – commenta il dottor Franco Del Piccolo, responsabile cardiologia del Policlinico San Marco– Se si trova qualcosa che non va, indichiamo accertamenti più precisi coinvolgendo il medico di base». Per il dottor Pier Guido Nardi, già direttore del SerD e da anni collaboratore degli Amici del Cuore sulla dipendenza dal fumo, «oggi siamo qui nel segno della salute, sensibilizzando le persone sugli stili di vita»; una prospettiva che coinvolge tutti, anche i giovani, come Rosaria Susanna, 24 anni, anche lei in fila. «Ci tengo alla prevenzione – rivela – specie in riferimento al diabete, una problematica dei miei genitori». Ma il dottor Nardi assieme al cardiologo Del Piccolo non sono gli unici ad aiutare da tempo l’associazione; pure la Cives, oggi sul campo con i volontari Simonetta, Gianpaolo e Luigi, esegue screening periodici. «Abbiamo aderito molto volentieri anche questa volta perché nel nostro statuto c’è proprio la prevenzione e la formazione», ricorda il presidente Luigino Boldrin.
Ma ecco sopraggiungere l’assessore Laura Besio, sempre al fianco di queste iniziative. «È un vero villaggio della salute – commenta -, un luogo che suscita ottimismo e per il quale dobbiamo dimostrare riconoscenza, ringraziando tutte le persone del nostro territorio impegnate a sostenere la comunità». Come Marilena Lazzarini Maffei, in questa occasione alle prese con la misurazione del peso corporeo. «Siamo contenti – dice – ma col freddo non ci funzionano le macchinette elettroniche per i test». Nessun problema. Ci pensa il presidente di Amici del Cuore della Terraferma Veneziana, pronto ad intervenire procurando un phon. «Questa grande partecipazione – riassume Maurizio Dianese – è la prova provata che serve informazione, prevenzione e interventi fuori dall’ospedale, intercettando la popolazione. Noi ci impegniamo in questo senso ogni due o tre mesi, e dall’affluenza che riscontriamo sempre, non basta neppure. Le persone – conclude – hanno bisogno di qualcuno che le tolga dall’incertezza».
Alla fine, come sempre, vale la pena ricordare il cardio-decalogo di prevenzione:
-Ricordati della tua predisposizione genetica e comportati di conseguenza
-Controlla pressione arteriosa e frequenza cardiaca almeno due volte alla settimana
-Riduci il sale e mangia biologico
-Cerca di evitare il colesterolo
-Mangia sobriamente (la dieta mediterranea è la migliore)
-Fai attività fisica
-Evita l’alcol e non fumare
-Stempera ogni forma di aggressività
-Vivi in sintonia con gli altri e con te stesso
-Metti l’attenzione alla salute prima di tutto
PENULTIMA TAPPA DEL ‘KIDS SAVE LIVES’: La formazione sul primo soccorso alla scuola Fusinato
Una mattinata intensa quella che si è svolta alla scuola Fusinato di Mestre. Gli infermieri Andrea e Marco hanno infatti formato al primo soccorso ben 6 classe tra quarte e quinte elementari. «Siamo l’associazione Amici del Cuore – ha esordito in apertura dei lavori Marilena Lazzarini Maffei, referente del progetto Kids Save Lives -, e il cuore è l’organo più importante del nostro corpo; ma il cuore è anche amore, amicizia, emozioni, come tanti poeti e cantanti hanno scritto e continuano a farlo. Oggi invece – prosegue – imparerete a gestire una situazione di emergenza, quando una persona si sente male per problemi fisici di cuore. Con i manichini – aggiunge – praticherete gli esercizi di massaggio cardiaco, e poi dovrete compilare un test… Non sarete bocciati – rassicura – ma ci aspettiamo da voi un bel punteggio, in modo da potervi consegnare l’attestato, con il quale potrete essere promulgatori delle tecniche da usare per salvare una vita. Vedete questi due signori? – conclude indicando i formatori – Potete fare loro tutte le domande che volete».
Si chiude alla Radice la stagione del primo soccorso degli Amici del Cuore. L’organizzazione di volontariato, grazie alla referente del progetto Kids Save Lives, Marilena Lazzarini Maffei, e agli infermieri Andrea e Marco, hanno portato la formazione a 2 classi quinte dell’ultima scuola primaria in calendario, coinvolgendo 45 studenti e studentesse che, assieme a 4 maestre, si sono cimentati nelle manovre salvavita e sull’uso del defibrillatore. «Tutti noi, anche se piccoli cittadini – dice Pino Lo Bianco, tesoriere dell’associazione rivolto ai partecipanti – possiamo diventare utili nel dare l’allarme al 118 e nell’effettuare in loco le azioni d’emergenza».
Un lungo percorso quello di quest’anno, capace di raggiungere 18 scuole del territorio per un totale di quasi 1.400 persone formate, di cui 30 insegnanti. Nel dettaglio, all’istituto Toti le unità sono state 108, alla Tintoretto 72, Vecellio 132, Radice 45, Astori 97, Fusinato 35, Fucini 42, Farina 107, Giulio Cesare 135, Cervi 80, Trentin 183, Grimani 118, Pacinotti 41, Madonna della Salute 6, Canal 15. In tutto, durante il mese d’impegno effettivo, 604 sono stati gli alunni e le alunne delle classi elementari, 541 quelli delle medie, e 200 gli studenti e le studentesse delle scuole superiori, una novità 2023/2024 oltre alle due nuove location d’intervento quali Venezia centro storico e la provincia di Treviso. «Non solo – ricorda il formatore Andrea – anche le olimpiadi del soccorso e gli incontri per i docenti sono state le offerte aggiuntive rispetto allo scorso anno. E poi – aggiunge con soddisfazione – va sottolineato il trend positivo in crescita circa il numero dei giovani intercettati, grazie inoltre alla visibilità garantita dal Comune di Venezia che ci patrocina. Per il 2024/2025 saremmo quasi pieni – conclude -, ma ben vengano altre adesioni, nessun problema, in qualche modo sistemeremo il programma per provare ad accontentare tutti». Per il collega Marco questo giro si è trattato di «un lavoro più ricco di contenuti, più specifico. Vogliamo evolverci – spiega l’infermiere – compatibilmente con la disponibilità di Amici del Cuore e mantenendo il target di preparazione e livello tecnico, per non tradire gli ottimi feedback ricevuti quest’anno da parte di alunni e insegnanti, che ci hanno donato una grande soddisfazione».
Il progetto Kids Save Lives, come annuncia la referente Lazzarini Maffei («Speriamo sia nuovamente accolto da tante scuole, in modo che più ragazzi possibile sappiano cosa fare in caso di emergenza»), è stato ripresentato a Ca’ Farsetti, dove l’associazione è da sempre seguita e sostenuta dall’assessore Laura Besio, e dove un altro servizio, questa volta promosso direttamente dal Comune, ha trovato negli Amici del Cuore della Terraferma Veneziana un efficace veicolo. «È stato un grande successo – commenta Marisa Gruarin, addetta al progetto Con-tatto –; abbiamo incontrato due classi medie, una seconda e una terza, della scuola Bellini, facendo prevenzione contro il fumo, l’alcol, e i disturbi del comportamento alimentare. I ragazzi – racconta – hanno lavorato in gruppo e parlato tantissimo, e quando sono loro ad essere i protagonisti, vengono fuori delle cose meravigliose, come le presentazioni con slide create in prima persona quasi in autogestione».
Su parte di questo tema è attivo un altro amico dell’associazione, il dottor Pier Guido Nardi, già direttore del SerD, che dopo il progetto pilota all’Istituto Giulio Cesare, si appresta a lanciare nelle scuole, incontrando giovani, genitori e docenti, l’iniziativa ‘Vivere sani-Senza tabacco’, che verrà presentato all’Amministrazione in vista della prossima stagione, quando dovrebbe essere riconfermata pure la graditissima ai cittadini prevenzione cardiovascolare con test gratuiti in occasione delle partite casalinghe di pallacanestro della Reyer e degli eventi ‘Sguardo d’insieme’ in collaborazione con Rotary e Banca degli Occhi.